Intelligenza artificiale, “semplicità sofisticata”: i trend della skin care

“NeuroGlow»

Il suo nome futuristico può spaventare, ma non serve un dottorato in biologia per comprendere l'essenza di questa tendenza. Contrazione delle parole “neuroni” e “bagliore”, designa un nuovo capitolo della bellezza in cui benessere mentale e aspetto fisico diventano interconnessi. Lo studio della società di tendenze americana Mintel prevede infatti che le pratiche di “psicodermatologia” e “neurocosmetica” guadagneranno terreno in tutto il mondo. Il primo consiste nell'esplorare l'influenza della psiche sul derma, mentre il secondo si concentra sui legami tra pelle, sistema nervoso e cervello. Nei nostri bagni questo si traduce concretamente in rituali olistici che riducono lo stress e l’ansia o regolano l’umore, il che può a sua volta avere un impatto positivo sull’aspetto della pelle e dei capelli. Piante adattogene integrate in formule cosmetiche, creme con fragranze terapeutiche, bevande al collagene e altri snack al CBD…

“Assistenti virtuali di bellezza”

“AI Beauty”: diagnosi ultra dettagliata della pelle e dei capelli, trattamenti personalizzati e più inclusivi, prove cosmetiche virtuali, accessori connessi che ci permettono di monitorare l'evoluzione dei risultati… L'intelligenza artificiale promette di adattare la nostra routine di bellezza il più vicino possibile alle nostre esigenze. “Consentirà esperienze su misura basate sulle preferenze individuali, sulla genetica, sull’ambiente e sugli stili di vita. Aiuterà a effettuare analisi precise della pelle, consigli personalizzati sui prodotti e monitoraggio del benessere in tempo reale

Dall’altra parte dello specchio, questi algoritmi consentiranno anche ai brand di sviluppare formule e combinazioni di ingredienti per la cura della pelle sempre più innovative ed efficaci, ma anche di progettare opzioni più inclusive ed ecologiche.

Ritorno alle basi

“Semplicità sofisticata”: infine, la tendenza virale del “lusso tranquillo” si estenderà all’industria dei cosmetici. I nostri scaffali ospiteranno meno prodotti per la cura della pelle poiché la qualità prevale sulla quantità. “Stiamo assistendo a una nuova ondata di minimalismo “new age” e di “lusso codificato”, guidata da settori come la moda, che enfatizzano gli investimenti in prodotti minimalisti e di alta qualità, pezzi dal fascino senza tempo”, valori sicuri “che privilegiano l’efficienza e la funzionalità piuttosto che packaging stravaganti e campagne marketing appariscenti”. Spiccheranno quindi i prodotti con “linee pulite, colori sobri ed estetica elegante che creano una sensazione di lusso discreto”, così come quelli che presentano “risultati tangibili” nel lungo termine.

 

Più consapevoli e informati quando si tratta di cura della pelle, gli appassionati della cura della pelle “continueranno a chiedere maggiore trasparenza quando si tratta degli ingredienti dei prodotti di bellezza. Non solo vogliono sapere cosa mettono sulla pelle o sui capelli, ma si aspettano anche che i marchi forniscano informazioni chiare sui benefici dei principi attivi”, Non si tratta, infatti, tanto di puntare su riferimenti biologici o naturali, ma su quelli che hanno effetti scientificamente efficaci e comprovati, e il cui costo, per quanto elevato possa essere, è giustificato.

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